Protezione degli impianti antincendio
Un passo importante sin dalla fase della progettazione È fondamentale che i costruttori e i progettisti degli edifici prendano in considerazione la protezione degli impianti antincendio fin dalle prime fasi. La protezione da fulmini e sovratensioni non è solo un aspetto importante della protezione antincendio preventiva, ma è anche essenziale per aumentare la funzionalità e la continuità di servizio degli impianti antincendio.
Valutare l’implementazione di un sistema di protezione anche per l’impianto antincendio ti potrà permettere di scoprire quali sono i prodotti più idonei per il tuo progetto. Affidati ai nostri esperti!
Il ruolo della centrale negli impianti antincendio moderni
Gli impianti antincendio sono un elemento importante della prevenzione dei rischi e svolgono un ruolo centrale della building automation. Vengono utilizzati per il rilevamento degli incendi e aiutano a prevenire o ridurre al minimo i danni. Hanno anche il compito di inoltrare automaticamente eventuali guasti o interruzioni a una centrale di allarme attiva 24 ore su 24.

Funzioni in sintesi
Il cuore di un impianto antincendio è la centrale. È qui che vengono convogliati tutti i segnali e i componenti del sistema vengono alimentati. I segnali in entrata vengono analizzati e vengono generati allarmi, allarmi antincendio, messaggi di guasto e segnali di controllo. È anche possibile controllare i dispositivi utilizzati dai vigili del fuoco durante i loro interventi. Gli impianti di segnalazione antincendio segnalano allarmi, guasti e spegnimenti e li inoltrano ai destinatari previsti. Anche le verifiche manuali, le operazioni di manovra e i processi di programmazione vengono eseguiti tramite l’impianto antincendio.
Gli impianti antincendio integrati in una fase iniziale sono fondamentali per la protezione degli edifici
Gli impianti antincendio sono obbligatori nei complessi edifici moderni. Ne sono esempi gli edifici industriali, i centri informatici, le strutture educative, asili, ospedali, luoghi di incontro, punti vendita e hotel. Anche i componenti particolarmente sensibili e le linee tra un edificio e l’altro richiedono misure di protezione in fasi per prevenire i guasti.
In sintesi: Laddove sono richiesti sistemi di protezione contro i fulmini conformi alla norma CEI EN 62305, l’impianto antincendio deve essere integrato nella soluzione di protezione da fulminazione a zone conforme alla norma CEI EN 62305-4.
Oltre a garantire la continuità di servizio, un impianto antincendio protetto evita falsi allarmi che comportano disagi. Meno guasti significa meno interventi di manutenzione meno interventi dei vigili del fuoco non necessari e più sicurezza per l’edificio. Le misure di protezione dalle sovratensioni per gli impianti antincendio contribuiscono anche a proteggere la vita umana in modo costante.
Conformità agli standard di sicurezza
Le nostre soluzioni e i nostri prodotti sono conformi alla norma EN 61643-11 e alla Parte 21. Scopri quali sono i requisiti e come soddisfarli con le nostre soluzioni. Ulteriori specifiche sulla sicurezza delle persone, degli animali e della tecnologia sono contenute nella serie di norme CEI EN 62305, oltre a norme, guide e leggi nazionali.
Informati presso il costruttore della centrale antincendio prima dell’installazione e chiarisci le opzioni e la corretta installazione con gli esperti.
I limitatori di sovratensione per reti informatiche vengono solitamente installati in serie alla linea di segnale. Se un SPD viene sovraccaricato a causa del superamento dei parametri nominali (corrente, tensione nominale) o a causa di eventi multipli di sovratensione, sezionerà la linea di segnale o apparecchiatura finale. Questo interrompe il segnale.
Nonostante il sezionamento del circuito di segnale, il sistema è comunque protetto. Per garantire la disponibilità di un loop antincendio in qualsiasi momento, è necessario avere un sistema ridondante protetto attraverso due SPD separati.
Le norme CEI EN 62305 e CEI EN 50310 sono standard importanti per impianti speciali per quanto riguarda la protezione da fulmini e sovratensioni. La norma CEI EN 62305-3 descrive in particolare la necessità di misure di equipotenzializzazione negli edifici provvisti di un LPS esterno.
Il punto 6.2 Collegamento equipotenziale antifulmine stabilisce che tutte le linee entranti nell’edificio devono essere incluse nel collegamento equipotenziale. Nel caso delle linee elettriche, questo deve avvenire con dispositivi di protezione dalle sovratensioni.
Dal momento in cui un fulmine non provoca solo sovratensioni indotte, ma anche elevati campi elettromagnetici, è ottimale realizzare un concetto di protezione a zone in conformità alla norma CEI EN 62305-4. Se questo non è possibile a causa di limiti strutturali, è necessario installare degli scaricatori di sovratensione nelle linee in entrata e in uscita per proteggere la funzione, almeno presso la centrale antincendio. In questo concetto, la centrale antincendio con il suo involucro rappresenta una nuova zona di protezione LPZ. Non appena la protezione di una linea su un dispositivo da proteggere viene meno, possono prodursi sovratensioni in grado di danneggiare e distruggere il dispositivo.
Sì, anche utilizzando cavi schermati si possono accoppiare sovratensioni transitorie che possono causare guasti. Le schermature dei cavi devono quindi essere considerate nell’equipotenzializzazione.
In caso di nuove installazioni, spesso vengono utilizzati cavi con un numero maggiore di fili rispetto a quelli richiesti dalla situazione attuale, al fine di garantire una futura flessibilità. Inoltre, questi vengono spesso utilizzati schermati per motivi di compatibilità elettromagnetica (EMC), al fine di ridurre l’impatto delle interferenze sui fili attivi e i disturbi su cavi adiacenti. Se un edificio è dotato di un sistema di protezione esterna contro i fulmini e vi
sono condutture metalliche che lo attraversano, la norma CEI EN 62305-3 in riferimento al punto 6.2.3 "Connessioni equipotenziali dei corpi metallici esterni” stabilisce che tutte le parti conduttive esterne – tra cui, ad esempio, tubazioni, cavi e linee – devono essere incluse nel sistema di equipotenzialità. Se questi cavi vengono posati da un edificio all’altro, occorre anche prestare attenzione affinché non si generino correnti sulla schermatura e sui conduttori non collegati. Per evitare queste correnti, è consigliato non collegare i fili su entrambi i lati direttamente a terra, ma piuttosto collegarli direttamente su un lato dell’edificio e indirettamente dall’altro lato tramite SPD.
La norma CEI 64-8/553 descrive l’installazione dei dispositivi di protezione dalle sovratensioni. Qui viene illustrata la necessità di ulteriori dispositivi di protezione. Ad esempio, se la lunghezza del cavo supera i 10 m fino all’ SPD installato a monte, è consigliabile installare ulteriori dispositivi di protezione nei quadri di distribuzione e sugli apparecchi finali.
Gli SPD DEHN sono in grado di intervenire più volte prima del fine vita, perciò non è necessario sostituire il prodotto subito dopo un primo evento di fulmine. Gli scaricatori di sovratensione per le tecnologie informatiche devono essere provati secondo la norma di prodotto EN 61643-21. Questa norma descrive quante volte un limitatore di sovratensione deve intervenire e quanta energia deve essere in grado di dissipare. La norma descrive diverse forme di impulsi che devono essere prese in considerazione. Tra queste figurano:
- il maggiore apporto di energia come il fulmine diretto
- l’impulso elettromagnetico del fulmine
- e le sovratensioni di manovra.
Confrontando queste tre forme d’impulso, risulta evidente che uno scaricatore di sovratensione provato secondo le norme deve essere in grado di gestire energie diverse. La norma di prodotto scala quindi la durata di vita in diverse categorie di impulsi.
Lo scaricatore combinato Blitzductor XT è provato per le categorie di impulso D1, C2 e C3 e deve essere in grado di gestire almeno impulsi pari a 2 x 2,5 kA 10/350 µs (fulminazione diretta) o pari a 10 x 5 kA 8/20 µs (impulsi elettromagnetici) o di 300 x 1 kA 8/20 µs (sovratensioni di manovra). Nella pratica, le forme degli impulsi si presentano miste ed è importante considerare in quale punto il limitatore viene installato e quali impulsi si verificano nel luogo interessato.
Per l’ispezione dei sistemi di segnalazione di pericoli, è necessario considerare le norme pertinenti al rispettivo campo di applicazione. Questo include, ad esempio, la norma CEI EN 62305. La norma CEI EN 62305-3 prevede un ciclo di ispezione a seconda della classe di protezione dai fulmini, con un intervallo massimo di quattro anni.