Norma CEI EN IEC 62305 Edizione 3
la nuova frontiera della sicurezza elettrica
Il panorama elettrotecnico italiano è in attesa della nuova edizione della norma IEC 62305, giunta alla sua terza edizione.
Il nuovo rilascio rappresenterà un passo fondamentale verso una protezione da fulmini più sicura e tecnologicamente avanzata.
Con modifiche che vanno a toccare ogni aspetto della protezione, dalla resistenza dei materiali alle innovazioni nei calcoli di sicurezza, soddisfacendo appieno gli attuali requisiti tecnici, questa norma non solo riflette i progressi tecnologici degli ultimi anni, ma stabilisce nuovi standard che potrebbero rivoluzionare il modo in cui progettiamo e implementiamo i sistemi di protezione da fulmini.
Cosa significa davvero tutto ciò per ingegneri, progettisti e professionisti del settore?
Scopri subito la panoramica dettagliata sui principali aggiornamenti
e come queste innovazioni potrebbero ridefinire la protezione da fulmini.
Un'intervista esclusiva sui cambiamenti della CEI EN IEC 62305
Josef Birkl, l'esperto principale in ambito normativo presso DEHN SE, ci racconta in anteprima le innovazioni racchiuse all'interno della terza edizione della norma e come potrebbero ridefinire la protezione da fulmini.

Introduzione all'intervistato: Josef Birkl
Josef Birkl, attualmente Senior Engineering Specialist presso DEHN SE, vanta una carriera trentennale dedicata all'innovazione e sviluppo nel campo della protezione da fulmini e sovratensioni.
Dal 1993, ha svolto un ruolo fondamentale nella gestione del test center accreditato DAkkS di DEHN, trasformandolo in uno dei laboratori di corrente da fulmine più avanzati a livello mondiale.
Dal 2021 coordina le attività in ambito normativo e di associazioni di settore a nome di DEHN. È membro di numerosi gruppi di lavoro nazionali e internazionali presso VDE DKE, CENELEC, IEC e DIN e presiede alcuni di questi gruppi di lavoro. Ad esempio, è a capo del comitato TC81/MT14, che si occupa degli standard di prodotto per i componenti di protezione da fulmini (serie IEC 62561).
Josef Birkl è attualmente l'esperto principale in ambito normativo presso DEHN SE.
Prime curiosità
Cosa è rimasto invariato nella nuova edizione?
"Nonostante le numerose innovazioni che l’edizione 3 porta con sé, ci sono aspetti fondamentali che sono rimasti invariati” afferma il Sig. Birkl. “Questo non solo perché sono ancora validi, ma anche per garantire continuità ed affidabilità per tutti i professionisti del settore.”
La struttura della norma non è cambiata e si compone ancora di quattro parti, ognuna delle quali ha un ruolo ben definito nella protezione contro i fulmini.
Un altro punto fondamentale che non è stato toccato è la fisica del fulmine, che ovviamente rimane invariata. La Parte 1 della norma, che descrive il fenomeno del fulmine, compresi i parametri della corrente di fulmine e le classi di protezione (LPL), rimane esattamente uguale a quanto già presente nell’edizione 2. I principi di protezione di base, le classi di protezione contro i fulmini da I a IV, rimangono anch’essi invariati.
Anche i parametri di dimensionamento della Parte 3 restano gli stessi, con una novità: il metodo della sfera rotolante, che ora viene chiaramente definito come il metodo generalmente applicabile. I metodi di dimensionamento principali di un sistema di protezione contro i fulmini non sono stati modificati, così come il concetto di zona di protezione LPZ nella Parte 4, che continua ad essere il fondamento per la protezione dei sistemi elettrici ed elettronici.
“In altre parole, nonostante le innovazioni tecniche, la norma si fonda su principi che sono già stati provati e collaudati, e che continuano a garantire l'affidabilità delle soluzioni di protezione. Queste costanti permettono agli esperti di lavorare con la sicurezza che i fondamenti della protezione contro i fulmini siano ancora validi e funzionali" dice Birkl.
Cosa è stato cambiato o aggiunto?
L’edizione 3 della norma IEC 62305 segna un importante punto di svolta nell’evoluzione delle soluzioni di protezione da fulmini, un aspetto cruciale riguarda la chiarezza con cui ora vengono separate le normative di installazione della CEI EN IEC 62305 da quelle sui componenti di protezione contro i fulmini, trattate dalla serie IEC 62561.
“Quando fu pubblicata la seconda edizione delle norme di installazione, quelle sui componenti non erano ancora in vigore, ma oggi, con l’arrivo della terza edizione, è diventato chiaro che i componenti di un sistema di protezione contro i fulmini (LPS) devono rispondere a specifici requisiti di resistenza non solo agli effetti elettromagnetici causati dalle correnti di fulmine, ma anche alle sollecitazioni previste.” Sottolinea l’esperto DEHN, aggiungendo “Questo significa che ogni parte di un sistema deve essere provata e certificata, garantendo che i materiali siano all’altezza delle sfide più moderne.
L’introduzione di questi rigorosi criteri, che richiedono componenti testati secondo le specifiche della serie IEC 62561, rappresenta una novità di grande impatto. Ogni installatore, prima di procedere con il montaggio, deve ricevere dal produttore un test report e/o un certificato che i componenti siano stati sottoposti ai test necessari e soddisfino tutti i requisiti meccanici, elettrici e di resistenza alla corrosione. Una delle principali novità riguarda l'introduzione dei TWS (Thunder Warning System), che rappresentano un passo avanti fondamentale per la sicurezza delle persone e degli impianti.”
L'introduzione di tali dispositivi di segnalazione dei temporali, in conformità alla IEC 62793, non è solo un aggiornamento normativo, ma una vera e propria rivoluzione nella gestione dei rischi legati ai temporali.
Scopri tutte le altre novità della norma CEI EN IEC 62305
Come nasce una nuova norma internazionale come la CEI EN IEC 62305 Edizione 3?
La creazione di una nuova edizione della IEC 62305 è un lavoro che coinvolge diverse realtà a livello mondiale ed è un ottimo esempio di cooperazione a livello internazionale.
Inizia con un processo di standardizzazione globale coordinato dalla Commissione Elettrotecnica Internazionale (IEC). Qui, esperti di tutto il mondo si riuniscono per definire gli standard di base che poi, attraverso una ‘votazione parallela’, vengono adattati a livello europeo dal Comitato europeo di normazione elettrotecnica (CENELEC). È un processo che richiede anni di ricerca, discussioni e, soprattutto, esperimenti sul campo.
La vera innovazione nella terza edizione sta proprio nell'armonizzazione tra i documenti IEC e EN: finalmente non ci sono differenze tra i due, come invece accadeva nella seconda edizione.
La norma EN viene quindi adottata come standard nazionale vincolante.
È comunque necessario tenere conto di particolari condizioni nazionali, come le specifiche per la selezione dei componenti, dei materiali, della densità di fulminazione e anche dei parametri di rischio. È quindi importante verificare che siano incluse le condizioni nazionali per il rispettivo Paese.
Molto spesso esistono degli allegati nazionali, come quelli supplementari in Germania, disponibili anche in molti altri Paesi, come la Guida CEI 81-29 nel caso italiano.
È normale che la norma sulla protezione contro i fulmini venga aggiornata a intervalli così lunghi?
Le tempistiche non sono insolite, le norme vengono aggiornate al massimo ogni cinque anni per garantire che siano al passo con i progressi tecnologici e le nuove scoperte scientifiche.
Tuttavia, nel caso della IEC 62305, è passato un po' più di tempo, circa dieci anni, tra la seconda e la terza edizione. Questo intervallo è dovuto alla necessità di raccogliere dati, fare sperimentazioni sul campo e integrare nuove soluzioni tecnologiche. Quando una norma non rispecchia più lo stato dell'arte o quando emergono nuove necessità di sicurezza, viene rivista o addirittura ritirata.
La revisione di una norma di questa portata è un processo che coinvolge molteplici fattori: dal continuo avanzamento tecnologico, ai nuovi risultati della ricerca, fino all’esperienza concreta derivante dall’applicazione dell’ultima versione della norma.
Inoltre, non va dimenticato il coordinamento internazionale: una volta che viene preparata la bozza di una nuova edizione, questa viene inviata a tutti i Paesi e gruppi di interesse coinvolti per raccogliere feedback. Questo processo di revisione e consultazione può durare anni, fino a quando non si raggiunge il consenso internazionale.
Dietro a una norma c'è un lavoro intenso di collaborazione e competenza, che garantisce che le nuove edizioni siano conformi ai requisiti tecnici e agli standard di sicurezza attuali.
Immagine: Interconnessione fra le varie parti della norma CEI EN IEC 62305 Ed. 3

Parte 1 - Cosa rientra nel campo di applicazione della norma?
Nella Parte 1 della norma IEC/EN 62305 Ed.3 è definito chiaramente il campo di applicazione: qualunque struttura che possa ospitare persone, impianti o beni deve essere protetta contro i fulmini. Questo include edifici, impianti industriali, strutture commerciali, e anche installazioni offshore.
Tuttavia, ci sono delle esclusioni significative, ad esempio: centrali nucleari, installazioni ferroviarie, veicoli a motore, navi, aerei, condutture ad alta pressione posate nel terreno, tubazioni, linee di alimentazione e di telecomunicazione non inserite in una struttura, non sono coperti dalla IEC 62305 Ed. 3, ma sono già soggetti a normative specifiche.
Per quanto riguarda gli impianti eolici, invece, è la IEC 61400-24 a stabilire i requisiti.
Parte 2 - Rischio di rilevanza sociale e frequenza di danno, come impattano questi nuovi parametri sulla progettazione della protezione contro i fulmini?
La Parte 2 della norma introduce il concetto di rischio di rilevanza sociale e il parametro della frequenza di danno per la verifica degli effetti delle sovratensioni sugli impianti interni all'edificio. Verrà fornita una procedura per la valutazione del rischio e, se quest’ultimo supera i valori accettabili, la procedura aiuterà a selezionare misure di protezione adeguate alla riduzione del rischio.
Per la valutazione delle perdite economiche, la norma non richiede più un’analisi costi-benefici, ora si fa riferimento alla frequenza di danno che si confronta con un tasso di guasto accettabile, creando un quadro più chiaro e orientato alla riduzione del rischio.
In Italia, la frequenza di danno è già conosciuta grazie all’edizione precedente della Guida 81-29. La novità qui è che la norma ora la ufficializza, ma per il nostro paese non si tratta di una vera novità.
Questo consente una maggiore uniformità e precisione nell’applicazione della norma.
Parte 3 - Come è cambiata la definizione di protezione contro i fulmini isolata elettricamente?
Un importante aggiornamento è incluso nella Parte 3 e riguarda la nuova definizione di protezione contro i fulmini isolata elettricamente per distinguerla dagli LPS distanziati fisicamente, isolati sia elettricamente che fisicamente dalla struttura.
La norma internazionale sulla protezione contro i fulmini contiene ora una formula universale per un calcolo generale della distanza di separazione, anche per le geometrie complesse degli edifici.
Per riportarne un esempio, la nuova edizione dedica un'attenzione particolare alla protezione contro i fulmini laterali, un fenomeno che era stato precedentemente trascurato.
Ora, vengono fornite indicazioni dettagliate su come progettare sistemi di protezione per edifici di altezza superiore a 60 metri, tenendo conto della complessità della struttura e dei rischi derivanti dai fulmini laterali, che possono causare danni significativi.
La Parte 3 comprende anche una nuova tabella relativa al riscaldamento di lamiere o tubazioni metalliche quando vengono utilizzate come sistemi di captazione naturale. Si possono trovare le informazioni sulla massima sovratemperatura ΔT (K) di metalli di diverso spessore, su come evitare i cosiddetti problemi di hot-spot e come comportarsi in tema di protezione di tubazioni, sistemi Ex e anche nella protezione antincendio delle strutture di copertura.
Nell'Allegato D sono state introdotte nuove informazioni sulla protezione dei tetti verdi e delle parti sporgenti sulle facciate degli edifici alti.
Nella Parte 4 - Sistemi elettrici ed elettronici, quali novità sono state introdotte per questi impianti?
La Parte 4 introduce modifiche significative, nate per far fronte alle necessità di protezione da fulmini anche dei sistemi elettrici ed elettronici, soprattutto quelli utilizzati per la gestione dei dati, il controllo e il monitoraggio dei processi, dove i guasti possono causare costi elevati e tempi di inattività inaccettabili.
La norma ora stabilisce chiare linee guida per proteggere le apparecchiature elettroniche da danni dovuti ai fulmini, con un'attenzione particolare agli impianti di sicurezza e alla tenuta in attività dei servizi pubblici.
Un altro punto importante, contenuto nell’Allegato C, è la necessità di coordinamento tra SPD e protezione da sovracorrente in rete per garantire la migliore protezione possibile e la massima disponibilità di un impianto. L'Allegato C fa una chiara distinzione tra le norme di installazione elettrica e di protezione da fulmini. Questo aspetto è importante per evitare che i requisiti siano in conflitto tra loro.
Il nuovo Allegato E, invece, fornisce informazioni su tools di simulazione per stimare in modo più preciso la ripartizione della corrente di fulmine nei sistemi. Ciò consente di ottimizzare la scelta degli SPD per applicazioni specifiche. Numerosi esempi di calcolo, come la distribuzione della corrente di fulmine in edifici con un proprio trasformatore di alimentazione, aiutano in questo senso.
Infine, c'è anche un nuovo Allegato G informativo sulle prove di sistema nel laboratorio di corrente da fulmine. In questo modo è possibile dimostrare che gli SPD scelti e installati correttamente possono proteggere in modo sicuro un sistema elettrico come un inverter fotovoltaico anche in caso di fulminazione diretta.
Cosa bisogna tenere in considerazione quando si utilizzano tubazioni o serbatoi come componenti naturali di un LPS esterno e quali possibili conseguenze possono avere i cosiddetti "Hot-Spot”?
lE informazioni specifiche a riguardo sono incluse nella Parte 3.
La norma stabilisce che le tubazioni e i serbatoi con contenuti altamente infiammabili o esplosivi non sono ammessi come componenti naturali del sistema di captazione se le guarnizioni nei giunti non sono collegati elettricamente. La norma avverte i produttori di tubazioni e serbatoi del possibile rischio di perforazione o di una perdita di tenuta dovuta alla riduzione dello spessore causato da una fulminazione diretta.
Nella nuova edizione inoltre si sottolinea in generale che i progettisti e gli installatori di un sistema di protezione contro i fulmini devono valutare se i componenti naturali e i relativi collegamenti siano in grado di resistere alle correnti di fulmine nel rispettivo luogo di installazione.
La norma menziona come opzione, una prova di tipo basata sulla norma sui componenti
CEI EN IEC 62561-1. Il verbale di prova deve inoltre descrivere le procedure per stabilire il collegamento in cantiere e la qualifica necessaria dell'installatore.
Si consiglia di utilizzare morsetti e altri connettori conformi alla norma IEC/EN 62561-1.
Ci sono aggiornamenti in merito alla protezione LPS esterna?
La nuova edizione della norma descrive anche i vantaggi della protezione contro i fulmini elettricamente isolata.
Tali sistemi di protezione contro i fulmini consentono di portare la corrente del fulmine in modo mirato verso l'impianto di terra. Il loro utilizzo deve essere preso in considerazione quando le correnti dei fulmini possono causare danni all'edificio o alle sue strutture.
La norma fornisce esempi di edifici con coperture di tetti combustibili o con aree potenzialmente esplosive. Un altro campo di applicazione degli LPS elettricamente isolati è negli impianti in cui le apparecchiature elettriche o elettroniche possono essere disturbate o distrutte da correnti parziali di fulmine.
Quando si installa un LPS esterno, si teme che ciò possa aumentare la probabilità che un fulmine colpisca l'edificio da proteggere. Cosa dice la norma a riguardo?
Nella prefazione della nuova norma CEI EN IEC 62305 è contenuta una dichiarazione chiara in merito. In questo documento si sottolinea che il meccanismo di base di fulminazione tra la scarica del fulmine e la struttura non è influenzato da un sistema di protezione esterno contro i fulmini, per cui la probabilità di una fulminazione diretta (S1) sulla struttura non aumenta né diminuisce.
Un'ultima nota aggiuntiva: questa affermazione si applica anche ai sistemi fotovoltaici convenzionali sui tetti.
Quando dovranno essere aggiornati i sistemi LPS esistenti?
Nell'introduzione alla nuova Parte 3 si raccomanda che, qualora vengano apportate modifiche significative e rilevanti per la sicurezza della struttura o qualora cambi la destinazione d’uso, il sistema di protezione contro i fulmini venga aggiornato all'edizione corrente del presente documento.
Un cambiamento di destinazione d'uso così rilevante potrebbe essere, ad esempio, la conversione di un edificio commerciale in un grande edificio residenziale o per eventi. Questo aspetto deve essere esaminato caso per caso.
Per il mercato italiano: in termini di sicurezza sul posto di lavoro, secondo la legge 81-08, il datore di lavoro è obbligato ad aggiornare il documento di valutazione del rischio non appena la nuova normativa diventa ufficiale.
Le modifiche e le aggiunte alla norma CEI EN IEC 62305 Edizione 3 forniscono una base migliore per la protezione da fulmini e tengono conto degli ultimi sviluppi tecnologici e dell'esperienza pratica.
I professionisti dovrebbero familiarizzare con queste innovazioni al fine di garantire la migliore protezione possibile per le strutture e gli impianti elettrici.
- Josef Birkl
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